IN OCCASIONE DEL GEMELLAGGIO CON FUSCALDO

 

Penso a quanto facilmente e frequentemente, in questa Pero, passo dal sentire una cadenza lombarda a una calabrese, ma anche sudamericana, veneta, francese, piacentina, portoghese, napoletana, araba, pugliese, sicula…

Pero è così: un misto di accenti, di cadenze, ma anche di modi di pensare.

È una ricchezza!

Non è facile! L’incontro con abitudini nate in altri climi, la fatica di capire davvero che cosa e come pensi l’altro, la sopportazione di stili di vita diversi sono ancora molto difficili da accettare. Ormai abbiamo superato la paura di chi viene dal Sud dell’Italia, ma non quella di chi arriva da più lontano.

Siamo strani: ci lamentiamo di questa società, ma guai a volerla cambiare!

Eppure così è l’umanità, quella vera, fatta di diversità, che ci spaventano, ma ci arricchiscono.

Ecco. Posso dirlo: è una questione di umanità! E noi vogliamo essere umani.

Così come lo è stato Gesù, vero uomo. Non solo perché, nascendo, si è fatto uomo (bello il presepe permanente a Fuscaldo!), ma perché l’uomo è stato creato su di Lui come modello. Vogliamo essere parte di questa umanità, che, magari con fatica, riparte per incontrare chi è diverso, chi ci minaccia, ma ci può anche arricchire. Non importa se l’altro se ne approfitta e ci fa del male: non vogliamo rinunciare a essere umani per la paura di perdere un po’ del nostro misero benessere, del nostra finta tranquillità, della nostra sicurezza così instabile.

Questo io penso nel celebrare il gemellaggio con Fuscaldo.
In attesa di celebrarlo con il mondo intero!

don Maurizio