OMELIA NELLA FESTA DEI SANTI FILIPPO E GIACOMO

OMELIA NELLA FESTA DEI SANTI FILIPPO E GIACOMO

In apertura della festa Patronale di Cerchiate:

FESTA E …OLTRE

Lo scopo è quello di non lasciarci bloccare da una vita piatta, da vuote chiacchiere, da contorti ragionamenti o da sterili ritorsioni. Lo scopo è quello di raccogliere le ricchezze che il Signore non ha fatto mancare a questa comunità e andare avanti, andare oltre.
Ogni persona, ogni famiglia, questo paese di Cerchiate e Cerchiarello, tutta la Comunità Pastorale, tutta Pero… tutti noi siamo chiamati ad andare oltre. La Parola di Dio proposta per la Festa dei santi Filippo e Giacomo, patroni della Chiesa che vive in Cerchiate e Cerchiarello, ci offre alcuni esercizi per andare oltre. Sono come prospettive diverse che ci permettono di guardare la vita e il mondo in modo diverso e andare così oltre. Vi propongo brevemente questi esercizi.

Primo esercizio: salire in alto. Come gli apostoli che, dopo l’ascensione di Gesù al cielo salgono nella stanza al piano superiore di quella casa a Gerusalemme.
Anche noi dobbiamo salire di almeno un piano, staccarci dai livelli bassi fatti di preoccupazioni, arrabbiature, lamentele. Impariamo a vedere la realtà dall’alto, nel suo insieme, guardando anche più lontano, al di là degli immediati scatti d’ira, dei calcoli egoistici o degli interessi di parte. Proviamo a progettare a lungo termine, addirittura più in la della nostra aspettativa di vita. Per far questo, per salire in alto, non dobbiamo però crederci superiori alla massa o alle folle: siamo anche noi peccatori e meschini, ma possiamo e dobbiamo invece sederci alla mensa del Cenacolo, ascoltare, riascoltare e meditare il Vangelo, condividere l’Eucaristia. Solo questo ci permette di salire in alto: è il primo esercizio per andare oltre.

Secondo esercizio: metterci all’ultimo posto. Come Paolo che ai cristiani di Corinto ricorda tutte le sofferenze e le umiliazioni che ha subìto per il Vangelo.
Anche noi dobbiamo metterci nella prospettiva degli ultimi, dei poveri, degli emarginati, dei condannati, di quelli che hanno fallito nella vita, di chi non sa come andare avanti, di chi fugge o è cacciato, di chi è deriso… anche questa è una prospettiva da sperimentare, molto più difficile da quella precedente, ma permette di vedere le cose in modo nuovo e diverso. Del resto Gesù ha fatto proprio così, facendosi uomo e accettando persino l’umiliazione della croce. Se non ci mettiamo dalla parte degli ultimi non potremo mai andare davvero oltre, perché non saremo con tutti, saremo sempre una parte, un élite, un’aristocrazia, incapace di vedere oltre i propri calcoli e incurante di tanti sofferenti. Se il primo esercizio ci invita ad andare in alto, questo ci spinge in basso, oltre i nostri livelli minimi accettabili. Anche questo è un andare oltre.

Terzo esercizio: guardarci in volto. Come Gesù che esorta l’apostolo Filippo a guardarlo in faccia per riconoscervi Dio Padre: “Chi vede me vede il Padre”.
Anche noi dobbiamo imparare a guardare ogni persona in volto, per riconoscere la sua prospettiva, per guardare le cose come l’altro le vede, per capire le sue necessità, e più ancora per intuire – se possibile – le sue sofferenze e le sue gioie, le sue paure e i suoi desideri. Dopo gli esercizi dell’andare in alto o in basso, dobbiamo imparare ad andare dentro, nel cuore di ogni uomo e donna.
Non dimentichiamo però che il primo volto da guardare è proprio quello di Gesù, così come appare nei Vangeli in tante sfaccettature, ma tutte capaci di riflettere il volto amorevole di Dio padre. Allora potremmo davvero andare oltre noi stessi e potremo anche noi avvolgere tutto con lo sguardo d’amore di Dio.

don Maurizio

Cerchiate, 3 maggio 2018

 

Lettura
Lettura dagli Atti degli apostoli 1,12-14

Dopo che Gesù fu assunto in Cielo, gli apostoli ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato. Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo. Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.

 

Salmo
Sal 18 (19)

      R.: Risuona in tutto il mondo la parola di salvezza.

oppure:     Alleluia, alleluia, alleluia.

I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia. R

Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio. R

 

Epistola
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 4, 9-15

Fratelli, ritengo che Dio abbia messo noi, gli apostoli, all’ultimo posto, come condannati a morte, poiché siamo dati in spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini. Noi stolti a causa di Cristo, voi sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati. Fino a questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo percossi, andiamo vagando di luogo in luogo, ci affatichiamo lavorando con le nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino ad oggi. Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per ammonirvi, come figli miei carissimi. Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri: sono io che vi ho generato in Cristo Gesù mediante il Vangelo.


Vangelo
Lettura del Vangelo secondo Giovanni 14, 1-14

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

 

PREGHIERA DEI FEDELI

Per la chiesa intera,
chiamata a offrire Speranza all’umanità:
ci stimoli tutti a cercare sempre
nuove prospettive di vita
da condividere con tutti,
ti preghiamo

Per coloro
che vivono
sommersi e schiacciati
dal peso dell’esistenza:
trovino nel Vangelo e nell’Eucaristia
la forza per rialzarsi,  
guardare in alto
e dall’alto trovare la dignità
a cui siamo tutti chiamati,
ti preghiamo.

Per chi è debole, povero,
sfruttato, emarginato e oppresso:
incontri la nostra solidarietà
capace di provare
le stesse delusioni
e sollecitare nuove proposte,
ti preghiamo.

Per coloro
che il Signore mette
sul nostro cammino,
nella famiglia, nel lavoro, nella società:
trovino in noi
persone capaci
di guardare nel cuore
con la discrezione e l’affetto
che il Signore stesso ci insegna
per diffondere ogni bene,
ti preghiamo.

Per la comunità di Cerchiate, Cerchiarello
e tutta Pero,
che inizia questi giorni di festa:
impari ad andare
oltre l’immediatezza del vivere quotidiano
per cogliere tutti i valori e la ricchezza
che la vita da credenti ci offre,
ti preghiamo

Per Ermanno,
che ci ha lasciato alcune settimane fa,
dopo una presenza significativa tra noi,
ricca di umanità e servizio:
con tutti i nostri cari defunti
condivida la gioia del Padre
nella vita eterna,
ti preghiamo