STANCHEZZA

STANCHEZZA

Posso farvi una confidenza? Sono stanco!

Chiariamo bene. Non sono stanco di tutto. Non sono stanco di vivere, di credere, di amare (di sforzarmi di amare).

Non sono stanco di essere prete, di annunciare il Vangelo, di celebrare.

Non sono stanco di voi, di tutti voi che vivete in Pero e Cerchiate. Non sono stanco di tante persone che vivono, sperano, soffrono.

Sono piuttosto stanco fisicamente, vorrei tirare un po’ il fiato da tanta sofferenza, da tanto smarrimento. Sono stanco di questi ritmi che cerco di attenuare.

Guardo con una sana invidia don Simone, che non si ferma mai e riparte ogni volta con tanto entusiasmo con questi ragazzi, con questi giovani, con questi animatori, con questi educatori e con tanti adulti. Propone sempre cose nuove, con una fantasia sbalorditiva. Mi domando dove trovi tanta energia. Chiedo al Signore di lasciarmi da lui contagiare, anche se io devo fare i conti con l’età!

Sono anche un po’ stanco psicologicamente, stanco di tante complicazioni, che sembrano premere sempre più sulle nostre spalle. Viviamo in una realtà complessa. Vorrei che ogni cosa si appianasse, che ci fosse la soluzione pronta. Invece ogni questione deve essere affrontata, chiede tempo, chiede di saper far emergere la giusta competenza, chiede l’umiltà di domandare a chi ne sa di più e possa consigliare. Soprattutto chiede che ogni problema sia affrontato con lo sguardo del Vangelo, con la prospettiva della Carità che Gesù ci insegna. Forse qualche problema non sarà risolto, ed emergerà solo la mia incapacità. Spero almeno che rimanga una bella testimonianza di vita evangelica, di impegno e dedizione, sullo stile di Gesù.

Infine sono stanco di un mondo che vuole ancora tornare a correre. Sembra dimenticarsi certi richiamami che questa epidemia ci ha lanciato. Non riesce a ripartire con il piede giusto, con il piede del Vangelo.

Ma è inutile lamentarmi. In fondo il Vangelo non può diffondersi automaticamente, chiede di essere annunciato, testimoniato e scelto. Il Vangelo sollecita una nostra risposta, un’adesione, un coinvolgimento, un impegno da parte mia e di tutti.

Certo il Signore Dio non ha bisogno del nostro impegno per salvare il mondo, però è bello che ci chieda di collaborare con la sua azione di salvezza. E noi stessi, senza questa adesione, senza la nostra disponibilità, saremo sempre succubi di un mondo che schiaccia tutti senza guardare in faccia nessuno. La fatica del Vangelo ci sarà sempre.

Sono stanco, ma contento perché il Signore si è fidato ancora di me e mi ha mandato a lavorare come operaio per la sua messe. Stanco, ma pronto a ripartire, se il Signore me lo chiederà.

don Maurizio