PROVIAMO

PROVIAMO

Cara Erica,

no! Non la smettiamo. Non vi lasciamo in pace.

So che avete tanti problemi, che alla sera siete snervati. So che fate fatica ad andare avanti perché il lavoro non rende granché. So che siete dovuti restare in quarantena per tre volte negli ultimi due mesi. È proprio per questo non vi lasciamo in pace.

Quando ci siamo incontrati per avviare il cammino di catechesi con Rachele vi ho detto chiaramente che avremmo coinvolto tutta la famiglia. Poco importa che non vi siete (ancora?) sposati, che non eravate più abituati a venire in chiesa. Noi vi avremmo proposto di camminare insieme. È quello che stiamo facendo.

Avete saltato i primi incontri, quelli pensati proprio per voi genitori. Potete anche defilarvi, se volete. Ma noi non possiamo rinunciare a proporvi qualcosa di bello, a proporvi il Vangelo di Gesù, la più bella notizia del mondo!

Noi sappiamo che nell’invito a leggere una pagina di Vangelo con vostra figlia, a provare “viverla dal di dentro” mettendola in scena in casa, immedesimandovi nei vari personaggi, vi avrebbe permesso tante belle esperienze: per esempio vi avrebbe aiutato stare insieme in famiglia, senza dipendere dalla televisione, ma mettendoci qualcosa di vostro, di amarvi, insomma, in un modo nuovo. Vi avrebbe permesso scoprire la bellezza della Parola di Dio che entra nella vostra vita e la arricchisce donando valore a tante vostre esperienze. Siamo convinti che la nostra proposta vi può aprire alla speranza, vi permette di ritrovare la gioia di vivere e amare nonostante le tante difficoltà che state attraversando.

Se, per esempio, provate a leggere insieme il racconto della moltiplicazione dei pani (una delle pagine evangeliche che vi proponiamo) potete riscoprire la bellezza di condividere e donare.

Anche voi come quella folla siete stanchi e delusi, vi sembra di non aver più scorte, vi viene voglia di lasciar perdere e rinchiudervi nei vostri problemi, lamentandovi di tutto e di tutti (dai vicini di casa al governo, fino ai ricconi del mondo). Ma Gesù ci dice di donare quel poco che abbiamo, di cominciare a dividerlo. Perché non provate anche voi? Qualcosa dobbiamo fare, ma non qualcosa fatto a casaccio. Dobbiamo cominciare col fare passi di condivisione, nella logica della carità e dell’amore.

Ci sono già altre famiglie che hanno accolto questa proposta. Altre iniziative seguiranno a questa, perché noi preferiamo sognare.

Io sogno da qualche giorno che la cittadina di Pero (e Cerchiate) possa ritrovare la sua identità di animare questa strada “per – Rho” (non so se l’etimologia del nome è giusta, ma mi piace pensarlo). Sogno che tutta Pero si metta al servizio di coloro che qui passano per entrare nella grande città o uscire da essa. Io sogno che possiamo tutti riscoprire la bellezza di servire, soprattutto di servire gli ultimi…

Ma adesso sto divagando. Scusami, Erica. Mi sono fatto prendere dall’entusiasmo. Vorrei trasmetterlo anche a te!

Non farti spaventare dalle nostre proposte. E neppure non agitarti. Fate quello che riuscite, ma provateci. Se non riuscite a drammatizzare il brano, fate (insieme) qualche disegno per provare a renderlo visibile. Se anche questo è troppo difficile leggetelo insieme. Ma provateci! È un passo. Altri ne seguiranno. L’importate non è fare un compito, ma lasciarvi raggiungere da Gesù e dal suo Vangelo. Ma non illuderti: non vi lasceremo in pace. Perché vi vogliamo bene.

A presto, Erica.

don Maurizio