È IL MOMENTO DI USCIRE

È il momento della forza. È il momento di vincere la paura. È il momento di spingere. Basta restare chiusi in noi stessi, dobbiamo raggiungere tutti.

Intendiamoci: il momento della forza non è il momento della violenza e il momento di uscire non è l’invito al rischio dissennato. Non si tratta di andare a passeggiare per le strade, e non vogliamo diffondere il contagio. È piuttosto questo il momento in cui lo Spirito santo ci spinge a provare e tentare sempre nuove vie, nuove modalità: la sua fantasia saprà illuminare le nostre menti.

Insieme dobbiamo e possiamo trovare come raggiungere tutti, per dire che nel mondo, accanto a tante fratture, a tanto egoismo, a tanto male, c’è posto per seminare ancora lo stile di Gesù. Tocca a noi, ma per far vedere lo Spirito di Gesù, per mostrare la novità costante del Vangelo, dobbiamo avere forza, coraggio. Dobbiamo spingere, vincere la pigrizia. Dobbiamo raggiungere tutti, anzitutto gli ultimi, i più poveri e quelli che si credono furbi. C’è tanto bisogno di Vangelo nel mondo!

Dobbiamo mostrare la bellezza di credere.

Sono due gli stimoli che ci vengono dalla liturgia di questi giorni. Due inviti a uscire, dopo i giorni del lockdown.
Non sono inviti all’imprudenza, al contrario, chiedono molta responsabilità.

Il primo invito è dato dalla Pentecoste, dall’irrompere dello Spirito che trasforma un’accozzaglia di spauriti seguaci di Gesù, in apostoli veri capaci di sfidare il mondo.

L’altro invito è dato dalla festa della Visitazione di Maria a Elisabetta, da Maria stessa che senza paure affronta il viaggio per andare da Elisabetta. Immagino quanta gente avrà visto lungo quel viaggio, quanta povertà, sofferenza e dolore, per essere accanto a un bimbo che nasce, a Giovanni, il futuro precursore di suo figlio Gesù. Maria e gli apostoli ci mostrano l’identità di chi crede, ci mostrano che possiamo anche noi, dobbiamo anche noi uscire.

È il momento di uscire.

don Maurizio