Io sto con i Peccatori

12 giugno 2016

Lettura del Vangelo secondo Marco (2,15-17)
Mentre stava a tavola in casa di lui [Levi], anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Lo so che molte volte sbaglio. Cerco di evitarlo, credetemi, ma sbaglio. Lo so che per la paura di sbagliare tante volte faccio le scelte che dovrei evitare. So di essere peccatore e sono davvero stupìto di tanta fiducia che mi ritrovo ancora data, anzitutto dal Dio misericordioso.

Proprio per questo non mi stupisco di tante errori e di tanta malizia che vedo in trono a me. Non mi stupisco più neppure quando mi fanno notare di come il male e spesso anche la malafede prendano piede tra noi.

Ho bisogno di tempo per capire, di tempo per riflettere e ancora di più ho bisogno di tempo per pregare. Ma senza preghiera non potrei mai capire, né decidere in modo adeguato, perché solo nella preghiera mi metto nella prospettiva giusta, quella di chi sa di essere peccatore.

Proprio per questo avverto forte il bisogno di dialogare con tutti, di parlare con tutti, possibilmente a carte scoperte, per evitare ogni possibile sotterfugio e nascondendo solo quello che la riservatezza richiede e soprattutto evitando di accusare altri.

Proprio perché mi sento ancora investito di fiducia ho bisogno di permettere a tutti di fare le loro scelte, meglio se dopo averle confrontate alla luce del sole e aver messo in chiaro quali siano gli obiettivi e aver anche capito bene i rischi ai quali si va incontro. Ho bisogno di dare spazio alla libertà di tanti, di permettere a tutti di esprimersi, di crescere, nonostante sappia bene che anche gli altri sono peccatori.

Proprio per questo vorrei invitare tutti a stare con tutti, a confrontarsi con tutti, ad ascoltare tutti, a permettere a tutti di ripartire. Certo, senza dimenticare le possibilità e i giochi del male che si infiltrano ovunque e sempre. Certo, senza smettere di vigilare. Ma senza lasciarci bloccare dal male.

Ritengo che oggi abbiamo bisogno di imparare a stare con i peccatori, come Gesù. è il solo modo di stare davvero con tutti.

don Maurizio