III DOMENICA D’AVVENTO

III DOMENICA D’AVVENTO

DOMENICA DELLE PROFEZIE ADEMPIUTE

Il testimone d’amore narra l’amore

 

Si parla di testimonianza nel Vangelo di oggi:

  • Anzitutto di quella testimonianza che il Battista ha dato a Gesù, indicandolo come l’agnello di Dio.
  • Poi della Testimonianza che le “opere”, cioè i gesti di Gesù danno per far capire che davvero Lui viene da Dio e rivela il vero volto di Dio.
  • Infine si accenna alle testimonianza che le Sacre Scritture danno a Gesù.

Il messaggio che la liturgia ci annuncia è quello di Dio che porta a compimento tutte le promesse e realizza le profezie.

Il testimone d’amore che stiamo contemplando in questo Avvento, e che vogliamo imitare, diventa quindi colui che rilancia la speranza in un Dio che sa mantenere le sue promesse e portare a compimento la sua opera di salvezza.

Ci domandiamo allora come possiamo noi essere testimoni d’amore e riaccendere la Speranza in una realtà spesso ripiegata su di sé, disillusa e incapace di guardare avanti e rischiare sull’amore.

Proprio prendendo spunto dalla Parola di Dio raccogliamo qualche suggestione.

 

1. Per essere testimoni d’amore dobbiamo, come Gesù, narrare, cioè raccontare le opere che Dio compie nella nostra vita e che, grazie a Dio, ancora si realizzano intorno a noi.

In fondo è precisamente questo, quello che un testimone è chiamato a fare: raccontare i fatti, dire come sono avvenuti. Certo, mentre raccontiamo offriamo anche la nostra interpretazione, che permette di leggere ogni cosa alla luce dell’amore di Dio.

Anche Gesù ha fatto questo: quando parlava raccontava con stupore la presenza di Dio che Lui riconosceva in ogni cosa e in ogni situazione. Le parabole ne sono un esempio limpidissimo.

Impariamo anche noi a raccontare le cose belle che Dio già realizza tra noi e anche le tante cose belle che tanti tra noi vivono ogni giorno. Possono essere cose piccole, piccoli segni che diffondo la speranza e che hanno bisogno di essere raccolti, raccontati, comunicati, di diffondersi.

E insieme alla narrazione si diffonde la speranza, che permette a tutti di osare ancora, osare l’amore, osare il Vangelo.

 

2. Per essere testimoni d’amore dobbiamo, come Gesù, operare, compiere le opere che il Padre ci dà da compiere.

Anche Gesù ha fatto questo: ha compiuto le opere del Padre, ha fatto del bene, quelli che noi chiamiamo miracoli, ma non solo, sono opere concrete che Gesù ha realizzato tra noi, per realizzare il Regno di Dio tra noi.

Anche noi dobbiamo cercare e compiere quelle opere che meglio riflettono l’amore di Dio, che permettono di far capire che possiamo ancora rischiare l’amore, possiamo fidarci di chi ci ama.

Le prime di queste opere sono certamente le opere di carità:

  • opere di chi ascolta le necessità del prossimo e se ne fa carico,
  • opere di chi mette a disposizione quanto ha, anche se è poco,
  • opere di chi si fa vicino a chi soffre per alleviare il dolore o, comunque, per non farlo sentire solo,
  • opere di chi presta il suo aiuto gratuitamente, senza attendere un ritorno,
  • opere di chi si impegna per il bene comune, affinché ci siano possibilità di vita sempre più alte per tutti,
  • ….

Finché vediamo persone che si impegnano per gli altri, noi sappiamo che questo mondo ha una speranza, ha un futuro e possiamo anche noi rischiare per arricchire le aspettative di tutti.

Se poi queste opere sono compiute proprio per fede, cioè come obbedienza a Dio Padre che ci chiede di agire secondo i criteri dell’amore, allora le prospettive sono ancora più alte e si aprono possibilità di vita per tutti davvero bellissime.

 

3. Per essere testimoni d’amore dobbiamo, come Gesù, – lo dico con un’immagine presa dall’epistola di oggi– profumare. Compito del profumo è rendere piacevole lo stare in un luogo o in una situazione. Gesù ha reso bello questo mondo, ci ha fatto capire che vale la pena vivere, anche quando veniamo rifiutati e ci tocca soffrire.

Anche noi dunque possiamo rendere migliore questo mondo.

Di per sé ogni cosa buona, che noi facciamo, profuma, cioè migliora il mondo, ogni lavoro fatto bene, anche solo ogni tentativo di realizzare qualcosa di utile o significativo, fa bene a tutti.

Perché il profumo sia più evidente dobbiamo farlo con lo stile giusto, con quei gesti magari piccoli e semplici che apparentemente non cambiano la sostanza delle cose, ma rendono il tutto più bello. Possono essere un saluto, un sorriso, un’attenzione data a chi si sente incompreso…

Gesù doveva avere uno stile tutto suo, capace di valorizzare anche le donne più umili e nascoste, anche i piccoli a cui nessuno bada se non per sgridarli, anche i peccatori che tutti voglio evitare. Lui vede il bene in chiunque e ci insegna a fare altrettanto e così riaccende la speranza e ci fa venir voglia di fare altrettanto.

 

Così infatti agisce il testimone d’amore.

Così possiamo agire anche noi

 

 

Vieni, Signore Gesù,
vieni, testimone d’amore.
Vieni e porta a compimento
tutte le promesse d’amore
riposte nella nostra vita
e nella nostra storia.


Vieni, Signore Gesù,
e narraci l’amore del Padre,
che si distende nei secoli,
lungo tutta la storia della salvezza,
e si fa vicino a ogni donna o uomo,
che sia solo, povero od oppresso,
ma sempre oggetto della premura divina.

Vieni, Signore Gesù,
e rinnova le tue opere buone,
che diffondono il bene
e generano prosperità e pace:
opere di misericordia e carità,
di premura e attenzione,
di condivisione e sacrificio;
opere che tu, Signore, hai compiuto tra noi
e che noi vogliamo compiere seguendo te.

Vieni, Signore Gesù
e diffondi il tuo profumo,
per creare vero benessere tra noi
e permetterci di vivere secondo il tuo stile
e tutti ci renda, come te, testimoni d’amore.