PROGETTO LEGALITA’

I due incontri proposti dai circoli ACLI di Pero per due venerdì di novembre e dal titolo “progetto legalità”, si sono rivelati particolarmente interessanti e stimolanti. Sia Marzio Marzorati, vice presidente di Legambiente Lombardia, che il Magistrato Giuseppe Gennari, ci hanno stimolato e fatto riflettere.

Mi permetto di riprendere le riflessioni con cui ho concluso l’ultima serata, lasciando a tutti gli assenti il compito di informarsi sui contenuti di quei due appuntamenti.

Mi sento di raccogliere alcune “importanze” (le chiamo così):

 

1. Anzitutto raccolgo l’importanza di riflettere, di capire, di approfondire, ma anche di studiare. È una cosa da fare bene quando si è giovani, ma anche da continuare a fare man mano che gli anni passano. Tutto questo è faticoso, chiede tempo ed energie, ma è fondamentale. Sono preziosi a questo scopo incontri come quelli proposti dalle ACLI, che permettono di confrontarci, arricchirci a vicenda e rileggere tutto nel nostro concreto.

Chi non riflette si lascia travolgere dalla realtà, ne viene schiacciato e, quasi senza accorgersene, diventa vittima di altri, succube, e non raramente anche facile preda del male, nel senso che così possiamo diventare criminali. È la lezione di don Lorenzo Milani. Certo, l’intelligenza sviluppata può anche essere al servizio di ciò che non è bene, ma solo chi è intelligente, perché allenato a riflettere, può accorgersene e difendersi.

 

2. Poi raccolgo l’importanza di capire il bene e il male. E anche di capire perché un’azione è bene e perché è male, che cosa fa veramente bene e che cosa invece ci distrugge. Perché bene e male esistono, e la coscienza morale ci permette di riconoscerli, ma deve essere esercitata per questo.

Solo in base a una vera consapevolezza del bene e del male possiamo costruire insieme e proporre leggi che ci aiutino a realizzare il bene ed evitare il male. Non basta infatti rispettare le leggi, che sono sempre da perfezionare e adeguare alla situazione concreta, ma occorre cercare sempre il maggior bene possibile.

Non possiamo più permetterci di rispettare la legge solo per evitarne le sanzioni.

E neppure possiamo usare la legge solo per capire come approfittarne. Ho fatto un esempio: non posso andare a votare solo con il criterio di favorire chi da vantaggio a me e ai miei interessi, dimenticando che la politica è anzitutto ricerca del bene comune.

 

3. Infine raccolgo l’importanza di metterci in gioco. Di fare passi, scelte, di rischiare in prima persona,

Dobbiamo fare la fatica di rimboccarci le maniche e non delegare sempre, sostenendo e correggendo anche chi è deputato a varie responsabilità.

Dobbiamo anche mettere in conto la possibilità di sbagliare e quindi il dovere di correggerci, facendoci carico anche delle conseguenze e delle punizioni che ne derivano.

Dobbiamo cercare ogni possibilità di male prima di tutto nella nostra persona, e solo a queste condizioni possiamo e dobbiamo permetterci di denunciare il male fatto da altri. Denunciare, sì, ma cercando sempre di correggere. Perché il mondo cresce se tutti insieme impariamo a riconoscere i nostri errori e anche il male fatto.

Io non credo a chi si ritiene perfetto e taglia continuamente i legami di chi sbaglia, senza possibilità di rimediare. Io non credo a chi pensa che per il bene si debba uccidere, anche solo socialmente.

Per questo ho apprezzato chi, in queste due serate si è messo in gioco. E aspetto chiunque abbia voglia di mettere in gioco se stesso e la propria fede per il bene di tutti.

 

 don Maurizio