FESTA PATRONALE A PERO

FESTA PATRONALE A PERO

Viviamo la festa patronale di Pero.

Qualcuno potrebbe dire che è ridotta perché mancano salamelle e balli. Ma il cuore c’è. È la celebrazione eucaristica di questa domenica, 13 settembre, alle ore 10.00. Sarà festa anche con le altre celebrazioni.

La messa delle ore 10.00 è celebrata all’aperto, in Oratorio, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza per questa emergenza sanitaria. Del resto tutte le nostre celebrazioni sono state fatte in sicurezza.

Viviamo la festa patronale di Pero, così come abbiamo celebrato la festa patronale a Cerchiate, nella festa dei santi Filippo e Giacomo. Quella Messa, vissuta domenica 3 maggio, nell’aula cappella dell’ex-asilo, e trasmessa via Web, grazie al nostro sito, è stato un momento ricchissimo.

La festa patronale esprime la presenza di una Comunità, che si ritrova, che guarda avanti nel suo cammino, che si rinnova, che ritrova le origini, la storia, il senso del suo essere una presenza bella sul territorio, accanto a ogni persona. È bello e significativo anche in questa festa ritrovarci come Comunità.

Lo spunto immediato è doloroso: il ricordo di don Giancarlo Quadri. Solo un anno fa, festeggiando proprio in questa occasione i suoi 50 anni di ordinazione, ci siamo ritrovati in tanti a ricordare un cammino di anni fa, che ha segnato la vita di tanti, tanti credenti, tanti uomini e donne, ha segnato la vita di un paese che è cresciuto, che ha fatto tanto bene (insieme a inevitabili errori!).

Durante il lockdown don Giancarlo è stato colpito da Covid. Segnato gravemente dalla malattia, è finito in rianimazione, una volta fuori dalla terapia intensiva, dava segni di miglioramento, ma in un tempo breve è peggiorato e ci ha lasciato.

Come per molti in quel tempo duro, non ha neppure potuto avere i funerali. È stato sepolto nel suo paese di origine, a Vaprio d’Adda. Tra i pochi presenti, accanto a sua sorella, c‘era anche il “nostro” don Antonio, che ha accolto don Giancarlo da giovane prete e lo ha accompagnato al suo estremo saluto. C’era anche qualcuno di noi, da Pero.

Domenica 13, dopo la Messa delle ore 10.00, al cimitero scopriamo la foto di don Giancarlo, sulla tomba riservata ai sacerdoti e ai consacrati che a Pero e a Cerchiate hanno speso almeno una parte della loro vita.

Quella tomba è stata per l’occasione risistemata.

La Comunità pastorale di Pero (insieme a Cerchiate) si ritrova per vivere la sua festa.

Molti noteranno il calo di presenze alle S. Messe, dovuto certamente alla situazione di emergenza Covid non ancora finita, anzi in ripresa. È probabile che la fede di tanti si sia anche raffreddata.

Ma ci sono tanti bei segnali di una Comunità che vibra, che vive, che si appassiona, che vuole impegnarsi, anche solo dando una mano. A volte lo fanno in modo un po’ disordinato, ma la disponibilità e la voglia di fare non vengono meno.

Per la Liturgia, per la Caritas, per la Catechesi, per l’Oratorio (comprese le attività sportive che stanno riprendendo con le diversissime sicurezze), per la realizzazione di una “Chiesa dalle genti”, per le missioni, per la scuola dell’infanzia parrocchiale… Sono tanti gli ambiti che stanno muovendosi.

Don Maurizio, il parroco (che sta scrivendo queste righe), ha vissuto un tempo di purificazione, segnato dalla malattia e dal Covid. Non ha ancora debellato il virus, perciò vive in isolamento, anche se ormai sta bene. Ha ricevuto una quantità immensa di messaggi di saluti, di segnali di presenza, di preghiere… anche da parte di chi vive ai margini della Comunità o si è sentito da questa escluso, anche da chi a volte si è scontrato con alcuni “fedeli” attivi, anche da chi non sembra condurre scelte di fede. Sono i segni belli che la Comunità, con tutti i suoi difetti, c’è! Sono i segni che la presenza di Gesù e del suo Vangelo opera in questa Pero, nonostante i nostri peccati.

Siamo certi che potremo ancora continuare a offrire a tutti coloro che vivono in Pero il dono di una fede che rende davvero più vera e più autentica la nostra vita. Siamo certi che potremo tutti insieme far crescere ancora questa cittadina. Siamo addirittura certi che possiamo dare una prospettiva di salvezza che superi davvero anche l’ostacolo della morte e riveli la pienezza dell’amore di Dio.

don Maurizio