E LA CRESIMA?

E per chi ha 7 anni
e dovrà iniziare la catechesi?

E per tutti i nostri figli?

Sabato 7 e domenica 8 novembre non celebreremo la Cresima con i nostri 57 ragazzi, come, invece, avevamo stabilito nelle scorse settimane. È stata una decisione sofferta che comporta preoccupazioni e fatiche.

A differenza di quanto possiamo sperimentare nel Sacramento dell’Eucaristia per la Prima Comunione, il Sacramento della Confermazione o Cresima richiede una più significativa presenza della Chiesa, Chiesa nella quale i nostri ragazzi sono chiamati a crescere e ad assumere responsabilità. Non ci sembra bello celebrare il Sacramento per poi dover interrompere tutto e non poterli accompagnare nel vivere la loro fede da cristiani e testimoni gioiosi. Non li abbandoneremo certo nei prossimi mesi e neppure dopo la Cresima. Invitiamo tutta la Comunità a pregare e farsi corresponsabili del loro cammino.

Le proposte educative, sia per l’iniziazione cristiana (per le elementari) che per i preadolescenti, gli adolescenti, i diciottenni e i giovani continuano. Nel rispetto rigoroso delle norme di sicurezza ci teniamo a proporre cammini che aiutino tutti a crescere nella fede, nella speranza e nella carità. Sono le virtù del credente che si fanno ancora più indispensabili in questo periodo così difficile.

Soprattutto cercheremo di accompagnare le famiglie, affinché il cammino di fede possa sostenere tutti in questo periodo e per il resto della vita. Diffonda anzi uno stile bello, uno stile secondo il Vangelo, dove la preghiera ci permetta di cogliere il valore vero di ogni cosa, il servizio sia praticato con gioiosa quotidianità e la stima reciproca alberghi nei nostri giudizi.

Lo faremo seguendo la ricchezza dell’anno liturgico, proponendo, per quanto possibile, incontri in presenza, cercandoci attraverso collegamenti-video, offrendo la possibilità e istruendo momenti di preghiera e confronto in famiglia.

Diversi genitori con i figli in II elementare ci chiedono per avviare la catechesi. La difficoltà più grossa al momento è quella di capire come possiamo iniziare, affinché anche loro possano intensificare il loro cammino di fede. Pensiamo comunque di avere una proposta adeguata verso la metà di novembre, con l’inizio dell’Avvento.

La tradizionale visita alle famiglie quest’anno non sarà possibile se non seguendo rigorosissimi protocolli. Troveremo anche qui il modo di far percepire la presenza di tutta la Comunità nelle singole case.

Questo periodo ci costringe a rivedere il valore di tanti gesti che da anni segnano la vita della nostra Comunità: sarà l’occasione per coglierne meglio il valore e per rinnovarci.

don Maurizio