OMELIA PER LA SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA 2021

OMELIA PER LA SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA 2021

C’è una cosa che il Vangelo di oggi mi dice.
Sono convito che la dica anche a voi, a ciascuno di voi.
Gesù mi vuole incontrare. E vuole incontrare anche voi.
Aspetta per incontrarmi e per incontrare voi. Attende che io mi accorga di Lui e gli dia retta. Attende che voi Gli diate retta.
Quanto Gesù ha vissuto con quella donna di Samaria, vuole viverlo e riviverlo anche con me e con voi.
Ha qualcosa da chiedermi, da propormi. Ha qualcosa da proporre anche a voi. Così come ha chiesto da bere a quella donna.
Poi le ha offerto acqua viva.
Ciò che chiede e ciò che offre a me a e a voi è però qualcosa che sconvolge la nostra vita. La cambia in meglio.
Lui conosce bene i miei limiti, i difetti, anche i miei peccati. Conosce anche i vostri. Così come conosce bene anche tutto quanto di sbagliato ha fatto quella donna. Allo stesso modo sa che tante volte io non ho rispettato i comandamenti del Padre suo, di Dio, quei comandamenti che abbiamo ascoltato nella prima lettura. Conosce bene anche i vostri peccati.
Nonostante conosca bene i nostri peccati vuole incontrare me e voi. Ha da chiederci e, soprattutto, da offrirci qualcosa.

Come vuole, come può incontrarci oggi Gesù?
Io, se presto attenzione, mi accorgo che il suo Spirito, il suo amore, è già presente sempre in me, mi sostiene, mi parla, mi guida, come una voce interiore: più che la presenza di Gesù questa è la presenza dello Spirito santo.
Gesù oggi mi incontra con la Parola e i Sacramenti.
Non sono incontri immediati come potrebbe essere un incontro vicino a un pozzo.
Chiedono la nostra disponibilità. Gesù non ci costringe a incontrarlo. Se vogliamo ignorarlo, possiamo farlo benissimo.
La Parola di Dio ha bisogno di essere letta e riletta, capita, approfondita, meditata, finché suscita una nostra risposta, per poi essere ripresa ancora… è bene leggerla nella Chiesa, lasciandoci guidare.
Anche i Sacramenti hanno bisogno di essere vissuti nella Chiesa, con l’incontro di un ministro (di solito un sacerdote), la presenza di una materia (acqua, olio, pane, vino…), un rito che celebriamo. Poi chiedono il tempo di essere gustati, assaporati, per rimanere nella gioia che sprigionano in noi.
Sia la Parola che i Sacramenti ci spingono a cambiare e ci rinnovano la vita, in meglio.
E poi, come quella donna, dobbiamo metterci in gioco. Cominciare a cambiare qualcosa di noi, cambierà soprattutto il desiderio di convertirci. Nei fatti il cambiamento di solito è più lento. Non pretenderemo che siano gli altri a cambiare. Gli altri potranno cambiare quando, magari stimolati dal nostro esempio, anche loro si accorgeranno che Gesù vuole incontrarli.

Vi siete così accorti che l’incontro con Gesù non è facile.
È bello, ci attira, ma non è facile.
Non è stato facile per quella donna samaritana.
Non è stato facile perché non capiva. Non sapeva bene che cosa volesse quel Giudeo e di che cosa parlasse. Forse lo ha anche un po’ preso in giro. Non è facile capirci: né tra noi né con Gesù. Siamo troppo presi da noi stessi, dai nostri problemi, dal nostro modo di vedere le cose. Non sappiamo metterci dal punto di vista degli altri. Non riusciamo a cogliere la prospettiva amplissima con cui Gesù vede la realtà, anche nostra. Non è facile capire con quanto amore vero Gesù voglia incontrarci, superare la diffidenza in base alla quale pensiamo sempre che gli altri vogliano approfittarsi di noi. Gesù non è così: ma capirlo non è facile.
Non è facile neppure lasciarci guardare in profondità, per capire cose di noi che neppure immaginiamo. Non siamo infatti consapevoli dei nostri peccati e delle sue conseguenze. Ma non siamo consapevoli neppure della meraviglia che Dio ha posto in noi quando ci ha creato.
Neppure i suoi discepoli – ve ne siete accorti – lo capivano.
Infine non è facile metterci in gioco, permettere all’incontro con Gesù di cambiarci, di modificare i nostri progetti, di diventare suoi testimoni, come è capitato a quella donna.
L’incontro con Gesù – potremmo dire – è un cammino. Un duplice cammino: dentro di noi e verso tutti i nostri fratelli. Credo che Gesù ce lo stia proponendo proprio ora.

don Maurizio

PREGHIERA
PER LA SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA

Vieni e siediti ancora
accanto al mio pozzo Signore,
accanto a quel pozzo
dove mi rifugio
per attingere energie di vita.
Vieni sul ciglio del mio profondo,
sull’orlo della mia coscienza.

Chiedimi da bere.
So che non hai bisogno di me
della mia acqua,
ma io ho bisogno che tu me lo chieda.
Ho bisogno di incontrarti,
di parlare con te,
di discutere con te
di capire da te.

Ho bisogno di raccontarti
i mei fallimenti e miei scarsi successi,
le sofferenze che incontro,
le gioie che avrei potuto condividere,
So che l’incontro con te
mi sconvolgerà,
mi costringerà
a rivedere la mia vita,
a riconoscere ancora i miei peccati,
a decidere di cambiare,
di convertirmi.

So che l’incontro con te
cambierà i miei progetti,
mi farà mettere da parte
tante aspettative
e tanti piccoli desideri.

Ma, se ti siedi al mio pozzo,
mi risveglierai i desideri più grandi:
desideri di comunione,
di condivisione,
di amicizia vera,
di amore…

Mi stimolerai per essere ancora
annunciatore della tua presenza,
mi renderai capace
di diffondere la tua gioia.

Ma tu vieni accanto a me,
Signore Gesù.

Siediti qui, accanto al pozzo
che è il mio profondo,
la mia coscienza,
la mia verità,
la mia vita.