CAMMINIAMO INSIEME

Proprio da queste righe lo scorso 30 maggio parlavo di sinodalità e prossimità.

Sinodalità – dicevo – è la capacità di camminare insieme.

Dobbiamo camminare insieme, guardando a obiettivi comuni e condivisi, aspettando chi è più lento e sforzandoci di capire le diverse vedute.

Dobbiamo avere l’umiltà di chiedere perdono, perché troppo spesso giudichiamo e offendiamo.

Dobbiamo avere la pazienza di ascoltarci e stimarci, per capire la ricchezza che ogni altro fratello può consegnarci e cogliere quel pezzo di storia di cui ciascuno è portatore, storia dove Dio vuole entrare.

Dobbiamo aiutarci insieme per guardare la continua novità che il Vangelo ci propone e lasciarci convertire ancora.

Sono piuttosto stanco delle continue fratture che si creano anche tra noi. Sono ferite che si aprono anche nel mio animo. Cerco di mostrami forte e di non far trapelare nulla, mi lascio consolare dal Vangelo che dona speranza e dalla presenza di Gesù nei Sacramenti, ma ogni volta che sento una critica, che mi giunge una lamentela, che mi accorgo di un rifiuto, la ferita sanguina e fa male.

Probabilmente dobbiamo tutti provare questo dolore e ripartire da lì. Non sono certo l’unico che soffre per questa situazione. Dobbiamo imparare a soffrire insieme e far nascere, da quel dolore, la preghiera perché con umiltà possiamo insieme ripartire, con tanta delicatezza e premura.

L’Arcivescovo Mario spiega nella sua proposta per l’anno pastorale appena iniziato che tutta la Chiesa vive la sinodalità. Lo stile del camminare insieme deve ormai segnare il nostro modo di essere credenti oggi, anche e soprattutto qui in Italia, anche nella nostra diocesi, nel nostro territorio e nel nostro decanato (che raccoglie le parrocchie dei cinque comuni di Rho e dintorni). È già stato costituito un cosiddetto “gruppo Barnaba”, cinque persone (nessuna di Pero) che si ritrovano per capire come poter creare una “Assemblea Sinodale Decanale”1. Lo scopo dell’assemblea è quello di permettere a tutti di camminare insieme, insieme nel nostro territorio e con tutta la diocesi. Sarà certamente chiesto anche a noi di esprimerci e di portare la nostra esperienza di Comunione, le nostre fatiche e le nostre sofferenze. Potrà essere un’occasione per mettere a frutto quella ferita che ci tocca in modo così vivo.

don Maurizio

1. Così l’Arcivescovo descrive l’Assemblea Sinodale Decanale nella lettera dello scorso 8 gennaio al Consiglio presbiterale diocesano e a tutto il Clero:

La meta è la costituzione di un convenire in forma di assemblea stabile in cui tutte le vocazioni contribuiscano a leggere la situazione e a definire le priorità pastorali per quello specifico territorio.

Questo richiede di chiarire di quali ambiti deve occuparsi questa assemblea (ascolto e interpretazione del territorio, valorizzazione dell’esistente: commissioni, consulte, cappellanie, realtà ecclesiali presenti in ambito civile, professionale, culturale, ecc.; proposte formative; iniziative missionarie nei diversi ambienti di vita);

Questo richiede, inoltre, di precisare gli ambiti di cui devono occuparsi i Consigli Pastorali della Comunità Pastorale e delle Parrocchie;

Questo richiede, infine, di immaginare come si possa comporre questa assemblea (per convocazione, per elezione, per nomina, etc…).

Dalla Proposta pastorale per l’anno 2021-2022
UNITA LIBERA LIETA
La grazia e la responsabilità di essere Chiesa

7. Sinodo, sinodalità, percorsi sinodali, assemblee sinodali

L’avvio di procedimenti nella Chiesa universale, nella Chiesa italiana, nelle Diocesi rischia di logorare il vocabolario “sinodale” e di generare confusione, ridurre la gioia e il gusto della partecipazione, suscitare l’impressione che il tutto si riduca a produrre carta.

Il disagio ha qualche buona ragione anche per il fatto che molti aspetti sono ancora in fase di definizione. Mi permetto di formulare una precisazione per come io vedo le questioni.

Si deve intendere per Sinodo il Sinodo dei Vescovi, convocato da papa Francesco per definire che cosa sia sinodalità nella Chiesa.

Il Sinodo si celebrerà nell’ottobre del 2023, come XVI Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, con il tema Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione. Per volontà del Papa il percorso per preparare questa assemblea coinvolge tutta la Chiesa cattolica. Quindi saremo consultati con strumenti che saranno pubblicati prossimamente e offriremo il nostro contributo secondo un calendario che è stato definito con la Nota del Sinodo dei Vescovi pubblicata il 21 maggio 2021.

Si deve intendere per percorso sinodale della Chiesa italiana, come dice il cardinale Gualtiero Bassetti,

quel processo necessario che permetterà alle nostre Chiese che sono in Italia di fare proprio, sempre meglio, uno stile di presenza nella storia che sia credibile e affidabile, perché attento ai complessi cambiamenti in atto e desideroso di dire la verità del Vangelo nelle mutate condizioni di vita degli uomini e delle donne del nostro tempo.

In questa prospettiva, la Conferenza Episcopale Italiana diventa una struttura di servizio per le Diocesi italiane che sono chiamate ad assumere quel volto di cammino condiviso che il Convegno di Firenze ha praticato e che papa Francesco ha raccomandato. Gli Orientamenti Pastorali CEI saranno frutto di questo cammino, secondo modalità che nel prossimo autunno saranno comunicate.

Si deve intendere per Assemblea Sinodale Decanale lo strumento che la Diocesi di Milano si darà per lo stile di presenza della Chiesa nel nostro territorio. La composizione, le competenze e le procedure di questa assemblea prenderanno la forma adatta al territorio del decanato secondo il discernimento che il Gruppo Barnaba compirà con la collaborazione del vicario episcopale di zona e degli organismi diocesani.

Mario Delpini, Arcivescoco di Milano