OMELIA PER LA PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA 2022

OMELIA PER LA PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA 2022

L’inizio di questa Quaresima è segnato da una guerra che ci coinvolge tutti e ci fa paura. Rischiamo direstare bloccati, paralizzati, incapaci di reagire agli eventi. Ma cristiano non è mai uno che subisce, affronta con coraggio e con le armi del Vangelo. Anche dopo tanti fallimenti, il cristiano si rimette sempre in cammino, anche oggi.

Vorrei che questa Quaresima fosse per tutti noi, per la nostra Comunità, l’occasione per riprendere con più vigore un cammino. Lo vorrei dopo i tanti rallentamenti di questa epidemia che non sembra finire, anche se non fa più notizia. Vorrei ridare slancio al cammino della nostra vita e della vita della nostra Comunità, un cammino di fede, di speranza e di carità. Un cammino che esprima il nostro desiderio di essere presenti, come Comunità su questo territorio, con la forza del Vangelo, un cammino che ci renda portatori di bene per tutti.

Vorrei che fosse un cammino fatto tutti insieme, attraverso celebrazioni e momenti di preghiera, scelte di vita e stili di presenza, disponibilità e dialogo, gesti di accoglienza e doni concreti, doni sé.

Il cammino che desidero è inserito nel cammino di tutta la Chiesa verso il Sinodo dei vescovi nell’ottobre 2023, quando vorrà rinnovarsi nella logica della “sinodalità”, cioè del camminare tutti insieme, ridisegnando anche la propria struttura per renderla più capace di esprimere il Vangelo.

Il cammino che desidero iniziare in questa Quaresima è un cammino penitenziale che vuole avere alcune caratteristiche.

Anzitutto è un cammino di riconoscimento delle proprie mancanze delle proprie colpe. Senza troppe giustificazioni dobbiamo ammettere di aver mancato troppo, di esserci rinchiusi nei nostri interessi di parte, di aver voluto affermare noi stessi, di aver spesso cercato un successo personale, di aver giudicato e criticato, di aver usato giochetti e insulti per far cadere l’avversario, di esserci tirati indietro nei momenti in cui altri avevano bisogno, di non aver avuto fede, di non aver osato stare accanto a chi soffre, di non aver saputo rischiare, di non aver pregato abbastanza… di aver ceduto di fronte alle infinite seduzioni che il diavolo (cioè il “divisore”) ci ha messo davanti.

Dobbiamo insieme aiutarci per superare questi e tanti altri peccati che ancora segnano la nostra Comunità. Potremo riconoscerci peccatori e piangere i nostri peccati solo se saremo certi del perdono di Dio che, con la sua misericordia, ci sorregge.

La seconda caratteristica del nostro cammino penitenziale è quello di un cammino fatto di rinunce e privazioni. Come Gesù ha digiunato per quaranta giorni nel deserto, anche noi dobbiamo prepararci a numerose fatiche, imparando a fare a meno di tante cose che oggi ci sembrano indispensabili. Parlo certo di beni materiali, di comodità e di strumentazioni che la nostra epoca tecnologica ci mette a disposizione. Ma parlo soprattutto di privilegi e riconoscimenti che non possiamo più dare per scontati. La difficile situazione che stiamo vivendo ci renderà tutti più poveri e noi dobbiamo essere poveri con i poveri, poveri ma dignitosi, perché capaci di annunciare il Vangelo non con la potenza di chissà quali mezzi, ma con la povertà della nostra vita.

Dobbiamo aiutarci tutti insieme per ritornare all’essenzialità dell’incontro, all’aiuto faccia a faccia, alla bellezza dell’amicizia e del piccolo. Dobbiamo aiutarci tutti per sfuggire alle seduzioni del potere, della ricchezza, della fama, del successo, dei numeri grandi. Siamo una minoranza e il nostro cammino procede con passi piccoli.

La terza caratteristica del nostro cammino penitenziale è quella di un cammino lento e costante.

Un cammino lento perché dobbiamo saperci aspettare, tenere pazientemente il passo chi va più adagio, sopportare le frequenti e fastidiose incomprensioni, pazientare di fronte ai fraintendimenti, attendere che anche gli ultimi muovano i primi passi.

E tuttavia dovrà essere un cammino costante perché non dovremo perdere tempo, impigrirci, certamente non dovremo disperderci in lamentele e critiche reciproche.

Vorrei che il nostro cammino iniziasse adesso, subito, con questa eucaristia, con questa imposizione delle ceneri che vivremo ancora come accettazione del nostro cammino penitenziale.

Ci rimettiamo in cammino, Signore,
in cammino con te e verso te.
Ci mettiamo in cammino
tutti insieme,
come Comunità,
come Chiesa, che tu chiami
per seguire la tua strada.
Ci rimettiamo in cammino
con nuovo vigore.
Questa Quaresima segni
la ripresa del nostro cammino,
avvii
il nostro cammino penitenziale.
Riconosceremo i nostri peccati,
rifiuti del tuo amore;
per riconoscerli e superarli,
aiutandoci l’un l’altro
a vincere tutto ciò
che ci divide e disgrega.
Vivremo di rinunce
per poterti seguire
più speditamente,
pronti a lasciare indietro
ciò che ci ostacola.
Cammineremo con pazienza,
aspettando i più lenti,
chi più fa fatica,
per procedere insieme.
Cammineremo decisi,
senza perdere tempo in pigrizie,
incoraggiandoci a vicenda
per essere ovunque,
segno del tuo amore.
Amen.