QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA

Cresce lungo il CAMMINO
il suo vigore (Sal 84,8)
LA GUIDA

Un cieco ha bisogno di una guida, di riferimenti che gli permettano di muoversi, di poter anche lui camminare. Ecco perché parliamo oggi dell’importanza di avere guide e riferimenti per il nostro cammino penitenziale di Quaresima. Anche la nostra vita ha bisogno di essere guidata.

Siamo tutti in qualche modo ciechi, tutti siamo limitati nel vedere e riconoscere la strada giusta, è facile sbagliare. Una guida ci indica la meta e ci mostra come fare a camminare, quali passi compiere, quali scelte fare.

Ma anche la guida può sbagliare. A un certo punto quell’uomo nato cieco viene portato dai Giudei (cioè dai farisei) che cercano di indirizzarlo in posti sbagliati o di impedirgli di fare il suo cammino. Ci sono guide cieche che pretendono di guidare altri. Lo dice Gesù: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso?» (Lc 6,39)

È importante allora saper riconoscere le guide giuste.

Vediamo allora alcune indicazioni che ci guidino nel nostro cammino.

Cominciamo dall’ultima guida. Siamo noi. Alla fine tocca a noi decidere. La scelta finale per ogni passo sarà sempre nostra. Alla fin fine quel cieco ha camminato da solo, ha fatto i suoi passi maturati con la sua ragione, ma anche con la sua volontà di decidere a chi affidarsi. Non è arrivato da Gesù, ma Gesù è andato da lui e ha potuto incontrarlo ed esprimere la sua fede. Questo però non deve farci illudere di poter far da soli. Siamo ciechi e restiamo ciechi, il mondo ci inganna facilmente.

Ai discepoli Gesù raccomanda di compiere le opere di Dio finché è giorno. Anche Paolo nell’Epistola invita a essere figli del giorno, dormendo di notte, per essere sobri e ben vigili. Riconosciamo qui un chiaro invito a lasciarci guidare da una vita regolare, rispettosa – per esempio – dei ritmi della natura nell’alternanza giorno/notte: Una vita che non si lascia scombinare dalle voglie del momento, ma si organizza secondo criteri di saggezza, con ritmi regolari, che scandiscano la giornata, è certamente una buona guida per tutti noi. Soprattutto nei momenti di desolazione e fatica è importante tener fede alle regole basi che ci siamo date: saranno esse a guidarci anche se non capiamo dove andare o che cosa fare. È buona cosa – sempre per fare qualche esempio – saper dormire un tempo adeguato, alzarsi a una giusta ora, mai troppo tardi, mangiare correttamente negli orari dei pasti, lavorare senza perdere tempo… Se poi questi ritmi sono capaci di esprimere valori grandi, allora diventano “riti”. E solo in nome di valori grandi, per fare passi importanti, sarà possibile accettare eccezioni a nostri ritmi.

La Chiesa stessa nella sua saggezza offre ritmi per la nostra vita. È così il ritmo dell’anno liturgico, nei suoi tempi, come questi di Quaresima. Lo è anche il ritmo settimanale, con la festa che trova il suo senso nell’incontro con il Signore vivo nell’Eucaristia. La Chiesa è un’ottima guida, perché esiste proprio per indicare a tutti la meta vera che è Gesù. È un’ottima guida nonostante il suo peccato sempre presente e del quale è necessario essere consapevoli.

La Chiesa è guida anche perché permette di camminare insieme, sostenerci e richiamarci a vicenda. In fondo ciascuno di noi può essere guida per gli altri, in uno stile di amicizia spirituale.

Nella Chiesa è possibile trovare figure spirituali capaci di accompagnare. Una guida spirituale quando è santa e, soprattutto, quando è saggia, è un prezioso aiuto per il nostro cammino. Il suo compito principale è quello di aiutare a fare “discernimento”, cioè aiutare a riconoscere le indicazioni che lo Spirito santo offre per camminare verso Gesù.

Infine la prima guida è Gesù. Lui è meta e compagno del nostro cammino. Il suo Vangelo e il suo esempio ci stimolano continuamente, le sue parole e la sua presenza sono “luce” per la nostra vita. Se ci perdiamo ci viene incontro, così come ha incontrato quell’uomo che era nato cieco. Soprattutto ci dona lo Spirito santo, il suo amore, che è la nostra “guida interiore”. Con Lui, e solo con Lui,  saremo davvero capaci di essere guida a noi stessi.

don Maurizio