RESPONSABILITÀ

RESPONSABILITÀ

Mi sembra che la festa di Cristo Re e Signore dell’Universo, proposta dalla liturgia di oggi, sia un bel richiamo a vivere la responsabilità.

Gesù, che di fronte a Pilato riconosce di essere re, anche se non di questo mondo, è colui che sa prendersi le sue responsabilità.

E anche noi cristiani abbiamo le nostre responsabilità, dal momento che siamo chiamati a vivere secondo lo stile di Gesù.

Certamente ogni uomo o ogni donna ha le sue responsabilità: governanti, lavoratori, genitori…

Non mi dilungo sulla costatazione che oggi viviamo in un mondo dove è facile accusare altri di irresponsabilità, ma è difficile assumerci le nostre. Basti pensare a quante opere faticano a partire e a quanta burocrazia ci tocchi subire per proteggerci in caso di inadempienza.

Qui devo piuttosto affermare che noi cristiani siamo chiamati ad assumerci responsabilità con maggior coraggio e fiducia, proprio come ha fatto Gesù.

Siamo, per esempio, responsabili dei più giovani, dei bambini, e dei ragazzi. Anche in questo tempo in cui è difficile trasmettere una valida educazione, perché tutto è delegato ai genitori (che da soli non ce la possono fare) e alle varie agenzie educative. È responsabilità di tutti noi cristiani fare in modo che tutti possano crescere nella consapevolezza che il Vangelo ci rende veri uomini e vere donne. È compito di tutti noi farci carico dei più piccoli ed essere guida, esempio e – nel caso – richiamo ai valori più alti, come quelli che Gesù ha incarnato e vissuto.

Siamo responsabili dei poveri, di coloro che restano ai margini, che volentieri vorremmo lasciare indietro, e invece ci richiamano a camminare con loro, a indicare pazientemente la strada per ridare dignità a una vita vera perché, anche se priva di tanti beni materiali, sa dire la bellezza di vivere e amare, sullo stile di Gesù.

Siamo responsabili della nostra società e del mondo intero, perché ha il diritto di conoscere e vedere la bellezza del Vangelo e tocca a noi mostrarla. Non possiamo più nasconderci pensando che tocchi ai preti e ai loro quattro fidati: è compito di tutti, perché siamo tutti responsabili di chi ci vive accanto, dei nostri cari – certo – e poi di chi ci abita vicino e di chi lavora con noi o ci permette di lavorare, siamo responsabili anche di chi ci fa qualche sgarbo, ci schiaccia per i propri interessi o ci danneggia esplicitamente. Il cristiano è chiamato davvero a rispondere (“re-sponsabile” significa precisamente “abile e capace a rispondere” alla richiesta di aiuto che ci viene lanciata) a chiunque anche solo indirettamente ci chieda di dare ragione della speranza che è in noi.

don Maurizio