IMMERSIONE

IMMERSIONE

Se c’era una cosa che faceva imbestialire la mamma di Dora erano le pozzanghere.

Non tanto le pozzanghere in sé, ma l’attrazione che esercitavano su Dora.

Non solo in Galilea, ma in tutti i paesi dell’impero romano, a quel tempo, dove le strade non venivano lastricate, si formavano pozzanghere a iosa, soprattutto nella stagione delle piogge.

Il fatto è che Dora ci finiva sempre dentro. Era quasi matematico, quella ragazzina di neppure dieci anni, appena vedeva una pozzanghera… Ciaf! Era dentro.

Se la pozza era bassa entrava con i suoi piedini, già lerci di polvere; qualche volta si bagnava fino alle caviglie, altre volte alle ginocchia, ma due o tre volte, quando erano andati dalla zia che abitava a Tiberiade, sulle rive di quel lago pescoso, era entrata tutta, vi si era immersa.

Di solito i Galilei, come i Giudei avevano paura dell’acqua, ma lei no. Aveva persino imparato a stare a galla (nuotare non è precisamente il termine giusto). Di conseguenza, Dora era spesso sporca.

Il problema più grosso c’era quando arrivavano i giorni delle feste e occorreva purificarsi e astenersi da ogni contaminazione. In quei giorni la mamma doveva quasi legare la sua Dora.

Per il resto Dora era una ragazzina giudiziosa, sveglia e obbediente, ma quando vedeva un po’ d’acqua, niente la tratteneva.

Non si sa come, un giorno capitò al fiume Giordano, dove un certo Giovanni immergeva in acqua coloro che accettavano di cambiare vita. Era finita là con tutto il suo clan.

La mamma, appena si accorse di quanto succedeva, si raggelò nel sangue.

Ma Dora non corse, come era stata solita fare, verso le fresche (e pulite) acque del fiume.

Restò presa dal silenzio di una quantità di persone in preghiera. Un uomo era appena uscito dall’acqua, una colomba sembrò svolazzare sopra il suo capo. Un amore grande si sprigionò nell’aria.

Dora lo percepì e si immerse anche lei nell’acqua limpida, lentamente.

Giovanni le mise la testa sotto e poi la tirò su.

Lei guardò l’uomo di prima che era ancora in acqua. Anche lui la guardò e le sorrise. Poi le tese la mano. Insieme camminarono fino a riva.

All’asciutto restò in silenzio per diverso tempo. Dora si sentiva tranquilla.

Alla fine quell’uomo le disse: “Ciao, Dora, dono di Dio per tutti. Tu sei fatta per immergerti. Non nell’acqua, ma nell’amore del Padre mio. E quando sei immersa in Lui, puoi anche immergerti in questo mondo, con tutte le sue sozzure, non per sporcarti, ma per renderlo più bello, per diffondere un po’ di quell’amore che hai ricevuto. Vivi nella gioia Dio!”

Poi quell’uomo si allontanò, in direzione del deserto. E Dora si sentì piena di gioia.