RICUCIRE PERO

4 settembre 2016

I soldati, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato – e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte. E i soldati fecero così. (Giovanni 19, 23-24)

 

La mania di dividere le vesti. È un modo di spartirsi il bottino, di arricchirci spogliando gli altri, di fare alleanze, ma solo per meglio dare contro all’uno o all’altro. Non è solo un’abitudine di soldati, è nel nostro animo.

Ce ne accorgiamo giorno per giorno. C’è sempre qualcosa che non ci soddisfa, una critica da sussurrare, una rivendicazione da gridare… Nascono piccole invidie che ci rodono l’animo, aumentano i sospetti, non sappiamo mai bene che cosa pensare.

E possono anche arrivare gli strappi. Fanno male, gli strappi. Lacerano l’animo, deturpano il tessuto sociale, generano altri strappi, stracciano il vestito, che poi è la vita nostra e di tutti. I soldati non hanno osato stracciare la tunica “tessuta tutta d’un pezzo”, ma altri lo hanno fatto! Quando si comincia, ciascuno aggiunge qualcosa di suo. Anche noi, anch’io, a volte non ce ne rendiamo neppure conto, quando lo strappo inizia, basta poco per allargarlo!

Io vorrei provare a ricucire questo vestito, scucito e strappato. Vi chiedo di aiutarmi in questa ardua impresa! Vorrei che la nostra vita personale e comunitaria tornasse a offrire, come ogni abito, protezione e calore. Vorrei che donasse a tutti una copertura, per curare le proprie ferite e i propri difetti. Vorrei che permettesse a ciascuno di trovare il proprio ruolo, il proprio compito, la proprio responsabilità. Vorrei ridare a tutti la loro dignità, perché, alla fine, è proprio questo che l’abito esprime: la nostra dignità, il nostro valore!

E vorrei fare tutto questo partendo dal Vangelo, da quel Gesù di cui si sono spartiti le vesti in quattro parti (cioè spargendole per il mondo, nei quattro punti cardinali!), e a cui hanno sottratto la tunica… Vorrei ripartire da Cristo Gesù. spogliato delle sue vesti e crocifisso, ma comunque vittorioso sulla morte, perché tutti potessimo rivestirci di Cristo (cfr Gal 3,27).

Ecco perché abbiamo chiamato questa festa “Ricucire Pero”.

Se condividete, almeno in parte, questi miei desideri e, più ancora, se avete a cuore la vicenda di Pero, vi chiedo di ripartire con me dal Vangelo, dall’incontro con Gesù, da questa Chiesa e questa comunità così divisa e lacerata dal peccato.

Cominciamo magari proprio da questa festa, organizziamola, viviamola e proponiamola.

Ma poi proseguiamo, perché di lavoro ce n’è tanto, e tutto raffinato come un ricamo.

don Maurizio

Presente nel Comunichiamo numero 27 anno 6 del 4 settembre 2016